Nella musica, si sa, l’ispirazione può arrivare da ogni dove. Davvero, ogni cosa è fonte di ispirazione perché non ci sono regole nell’arte e quando qualcosa colpisce diventa subito “creazione”. Così, anche musica e letteratura diventano un binomio vincente. Infatti, tra le infinite possibilità, da sempre, la letteratura ha ispirato per intero il mondo dell’arte: dal cinema al teatro, dal dipinto alla fotografia senza dimenticare, appunto, anche la musica.
La letteratura è un modo per immergersi nell’universo altrui trovando sé stessi, riponendo in un personaggio i propri difetti, i propri sogni. La letteratura è leggere in caratteri tipografici ma tradurre in immagini proprie che, però, mettono in comunicazione con altre coscienze, con altre storie. È grazie alla letteratura se possiamo vivere tante altre vite nell’unica che abbiamo ed è per questo che musica e letteratura si legano magistralmente. La Musica che Gira Intorno è un laboratorio in cui la poesia si fonde con la metrica e produce capolavori senza tempo della nostra storia: leggere testi di Enzo Jannacci, Fabrizio De Andrè, Francesco Guccini, Lucio Battisti, Edoardo Bennato, Eugenio Bennato, Eugenio Finardi, Pino Daniele, Roberto Vecchioni, Lucio Dalla, Vinicio Capossela, Paolo Conte…..significa fare un tuffo in una Italia ormai dimenticata che ha bisogno di essere rispolverata e trasferita ai nostri ragazzi, perché il valore della memoria, il riconoscimento delle radici, possa costituire nuova motivazione per i nostri giovani. I quali saranno immersi in racconti e metriche musicali attraverso le quali poter assumere la consapevolezza del bello e del riscatto, appassionarsi alla cultura vista su altre forme e da altre angolature magari meno spocchiose e salottiere. Un laboratorio che affronta attraverso le canzoni i temi dell’amicizia, della cultura, dell’impegno sociale e politico, dell’abbandono, della guerra, delle emarginazioni. Un laboratorio che farà rivivere Piero e la sua guerra, Bocca di Rosa e la disperazione dei carruggi genovesi, Ernestina e la sua fabbrica, Donna Cuncè con il suo tupè nero.